ECSENIUS BICOLOR

ECSENIUS BICOLOR

(Day, 1888)

CLASSIFICAZIONE SCIENTIFICA

Regno Animalia

Phylum Chordata

Classe Actinopterygii

Ordine: Blenniformes

Famiglia Blennidae

Genere Ecsenius

Specie E. bicolor

NOMENCLATURA BINOMINALE

Ecsenius bicolor

(F. Day, 1888)

SINONIMI

Salarias bicolor Day, 1888

Salarias furcatus Johnstone, 1904

Salarias melanosoma Regan, 1909

Salarias burmanicus Hora & Dev Dev Mukerji

Ecsenius hawaiiensis

NOME COMUNE

Bavosa bicolore

Flame tail blenny

Bicolor blenny

ETIMOLOGIA

Ecsenius: greco, exenios, -os, -on = incontrollato, smodato.

MORFOLOGIA

Lunghezza massima in natura: 11 cm. In acquario: 3-4 cm.

Sebbene non sia troppo colorato, come altre bavose del genere Ecsenius, Ecsenius bicolor è comunque davvero attraente. Caratterizzare il colore esatto di questa specie non è così semplice come potrebbe sembrare.

La livrea, a secondo della provenienza, è molto variabile; quella più frequente è di un color viola scuro o marrone testa di moro con la parte terminale di color giallo uovo; meno frequenti sono le livree completamente scure, sempre viola o marrone testa di moro, con una fascia laterale bianca e la coda scura o eventualmente gialla; se spaventato la livrea cambia rapidamente diventando di color grigio scuro con alcune bande verticali chiare.

Esistono diverse colorazioni di questa specie, ma quella che è più probabile incontrare ha una parte anteriore bluastro/violaceo/brunastro, lasciando il posto a un posteriore giallo-arancio. Il suo corpo è esile, sembra quasi un’anguilla e ha una pinna dorsale lunga e continua. Testa smussata, occhi ad alti bulbosi e cirri simili ad antenne che sporgono dagli occhi. 

L’Ecsenius bicolor è un pesce snello e lungo. Il nome deriva dalla sua particolare colorazione in quanto, come detto, è blu scuro/nero sul davanti e giallo/arancione sulla parte posteriore. Questa colorazione gli permette di mimetizzarsi: il pesce si nasconde nei buchi delle rocce marine e lascia sbucare soltanto la testa scura, che diventa quasi invisibile. Quando invece è a suo agio esce mostrando anche la parte più colorata del corpo.

Esistono però altre due colorazioni (meno frequenti in acquario) della stessa specie oltre a quella citata sopra (denominata in inglese bicolor phase): Una con il dorso nero e una banda laterale bianca e una con il ventre scuro ed eventualmente la coda gialla.

Un dettaglio interessante è che quando muove gli occhi per guardarsi in giro si muove tutta la parte superiore della testa intorno ad essi. Dalla foto sottostante si vede bene come l’occhio abbia infatti un largo contorno che esce rispetto al resto del corpo. Da notare anche le due piccole antenne sulla fronte.

Di notte o se spaventato la sua abilità di mimetizzazione migliora ancora. Il suo manto di colore vivo ed uniforme diventa striato, per meglio nascondersi fra le rocce irregolari.

Presenta un corpo fusiforme, molto allungato, dalla sezione pressochè cilindrica all’altezza della testa e quasi nastriforme all’altezza del peduncolo caudale; la testa è relativamente grossa, con la fronte quasi verticale, ed occupa tutta la parte anteriore del corpo; sulla fronte sono presenti due paia di appendici tubolari, spesso di dimensioni molto differenti; gli occhi, semitubercolati, sono molto grandi e posti sulla sommità del capo in posizione terminale; la bocca, grande, larga e con le labbra molto carnose, è posta molto in basso ed è dotata di numerosi piccoli denti conici, molto aguzzi; il corpo è privo di scaglie e ricoperto da un’abbondante secrezione di muco vischioso; come tutti i blennidi è privo della vescica natatoria, motivo per cui si muove con piccoli balzi prodotti dalla spinta delle pinne pettorali, mentre i piccoli tratti di nuoto sono generati dai movimenti ondulatori di tutta parte posteriore del corpo.

La pinna dorsale, sostenuta da 11 o 12 spine rigide e da 15 / 18 raggi molli, si estende su gran parte del dorso ed è nettamente divisa in due parti asimmetriche con la posteriore più alta dell’anteriore; la pinna anale, sorretta da 2 spine rigide e da 17 / 21 raggi molli, si estende uniformemente su gran parte del ventre; la pinna caudale, dalla forma trapezoidale, ha il bordo leggermente convesso; le pinne pettorali, molto sviluppate e dalla forma trapezoidale, oltre che per effettuare fulminei scatti in avanti sono spesso usate come appoggio per aggrapparsi alla vegetazione; le pinne ventrali sono lunghe e sottili.

DIFFUSIONE

Importata soprattutto dallo Sri Lanka ma diffusa dall’Oceano Indiano alla Grande Barriera corallina australiana e alla Micronesia. Questo pesce può essere trovato in tutte le zone tropicali nell’oceano pacifico e indiano (habitat compreso fra il 30° parallelo nord e sud), dalle coste dell’Africa orientale, alle Maldive, a nord alle isole Ryukyu sino alle coste dell’America occidentale. Non è presente in Mar Rosso.

HABITAT

In natura colonizza soprattutto la zona intertidale del reef, quella cioè compresa entro la marea.  Vive a profondità di massimo 25 metri, sia in mari ricchi di coralli sia fra le alghe. Può essere trovato spesso dentro tubi abbandonati. Vive nelle lagune costiere dalle acque limpide, scogliere e barriere coralline profonde. Ama posarsi sulle ramificazione dei coralli. Si nutre principalmente di alghe e passa la maggior parte di tempo in grotte, buchi e insenature.

RIPRODUZIONE

Oviparo. Le uova sono demersali e adesive e sono attaccate al substrato tramite un tampone o supporto adesivo filamentoso. Le larve sono planctoniche, spesso presenti in acque poco profonde e costiere.

ALLEVAMENTO IN ACQUARIO

Malgrado sia molto territoriale (problematico tenerne due individui insieme in vasche lunghe meno di un metro), è innocua non solo nei confronti degli altri pesci ma anche degli invertebrati, svolgendo proficuamente la sua attività di mangia-alghe pur essendo ghiotta di artemie e mysis surgelati.

Una particolarità di questo pesce è quella di passare la maggior parte del suo tempo appoggiato alle rocce. Veloce negli spostamenti si appoggia nei suoi luoghi preferiti passando spesso dall’uno all’altro.

Ama sostare affacciato all’imboccatura di un piccolo spiraglio tra le rocce che utilizza come tana, pronto a ghermire i piccoli crostacei che costituiscono, insieme alle alghe incrostanti, il suo alimento principale; grazie ai movimenti della parte posteriore può muoversi sia in avanti che all’indietro; necessita di vasche non particolarmente grandi ma molto ricche di rocce vive e di invertebrati, con all’interno un forte flusso d’acqua, meglio se alternato ed intermittente, ottenuto con l’uso delle apposite pompe di movimento.

Non è un pesce aggressivo ma sa farsi rispettare. Di contro è un pesce molto curioso. Se ci si avvicina alla vasca si muove velocemente verso il vetro anteriore per vedere se stia per arrivare qualcosa da mangiare. Per non essere colto di sorpresa tende sempre ad essere girato verso chi lo osserva o gli altri pesci.

Abbastanza difficile da ambientare, sarebbe consigliabile acquistare esemplari già acclimatati da un esperto; per mantenerlo in acquario occorre somministrare frequentemente piccole quantità di mangime surgelato come artemia salina, MysisChironomus; a volte accetta mangime liofilizzato o secco in piccoli granuli o scaglie.

Per il suo ottimale mantenimento in acquario sono necessarie vasche con acqua preparata con sali marini sintetici di ottima qualità, ben filtrata ed ossigenata; sono consigliati abbondanti cambi parziali preceduti da un’accurata sifonatura del fondo, lievi ma regolari trattamenti con ozono ed aggiunte settimanali di Oligoelementi e Bioelementi.

Alimentazione

L’Ecsenius bicolor è sostanzialmente un pesce facile da tenere e mangia di tutto. Cibi surgelati (artemia e mysis), fiocchi e anche il granulato (che mangia meno volentieri, penso per la dimensione ridotta della bocca). In realtà non è un pesce carnivoro, bensì onnivoro.

Ecsenius bicolor è onnivoro, ma tendente all’erbivoro, quindi oltre a fornire molte alghe da pascolare (crescita naturale delle microalghe), servi anche un buon mix di alimenti vegetali, tra cui vari alimenti secchi a base di alghe ed formulazioni congelate.  Non fargli mai mancare cibi carnosi come gamberetti mysis.

Non sale mai in superficie per mangiare. Preferisce il mangime a “mezz’aria” che si muove nella vasca. Lo prende nuotando in fretta e a piccoli bocconi.

Vasca

Questo pesce necessita di un acquario di circa 100 litri. Va inserito da solo in quanto si rivela aggressivo con pesci della sua stessa famiglia. Può invece essere inserito con pesci diversi. Cercando spesso nascondigli e nuotando volentieri fra le rocce la vasca deve presentare una ricca rocciata. Anche se avete un acquario piccolo se la gestione è berlinese troverà di sicuro qualche nascondiglio che faccia al caso suo. Non è frequente ma bisogna accennare al fatto che potrebbe mordicchiare dei coralli, a dipendenza degli individui che possono avere diverse abitudini.

Come accennato, la Ecsenius bicolor è una piccola specie bentonica, che tipicamente si trova appollaiata sulla scogliera o a saltellare da una roccia all’altra, raspando con delicatezza le alghe mentre si muove. Pertanto, non richiede una grande quantità di spazio aperto per nuotare. Un acquario da circa 75/100 litri sarà sufficiente per allevare la bavosa bicolore in tranquillità. Questa specie in genere sceglie una fessura tra le rocce vive della vasca come rifugio, quindi assicurati di fornire una buona quantità di roccia viva porosa e bucata. Inoltre, si noti che è meglio introdurre Ecsenius bicolor in un acquario già ben maturo con una discreta quantità di microalghe da pascolare piuttosto che un acquario “sterile” avviato da poco.

Si tratta di un ottimo saltatore, quindi per esemplari particolarmente vivaci potrebbe essere opportuno chiudere parzialmente la vasca.

Valori dell’acqua

Temperatura: 28-30°C.

Densità: 1022/1024

pH: 8,4

Compatibilità

La bavosa bicolore è relativamente pacifica, anche se potrebbe litigare con pesci concorrenti delle stesse risorse alimentari e territoriali, come altre bavose o specie che sono molto simili nell’aspetto o nelle abitudini. È meglio evitare i conspecifici a meno che non si sia certi di acquistare una coppia formata. Pesce abbastanza territoriale con i suoi simili e con pesci di pari stazza; convive abbastanza bene con gli invertebrati sessili; è adatto ad un acquario del tipo Mini Reef in compagnia di pesci pacifici leggermente più grandi come Amphiprion, Centropyge o Chromis.

È generalmente sicuro tenere Ecsenius bicolor negli acquari ricchi di coralli, ma bisogna tenere presente che, come spesso accade nelle specie erbivore, potrebbe rovinare i polipi dei coralli e i mantelli delle Tridacne, portando alla ritrazione dei loro tessuti, con effetti negativi sulla salute dei tuoi invertebrati.

Malattie

Pesce abbastanza delicato per quanto riguarda le malattie, soffre per attacchi di Oodinium e di micosi della pelle; soffre inoltre per il valore del pH basso e per concentrazioni elevate di nitrati e fosfati perdendo di vivacità e di colore.

Ecsenius bicolor: la bavosa bicolore perfetta per nano reef

BIBLIOGRAFIA

www.danireef.com

acquariocomefare.com

www.mare2000.it

www.ideegreen.it

www.seaboxaquarium.it

www.wikipedia.org